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lunedì 9 marzo 2015

Naturalmente unici

Però senza spasmodica ricerca!
Nasciamo unici e unici dovremmo, semplicemente, rimanere. Temo che a fotterci invece sia la forzatura, la posa, la voglia di fare una bandiera di una sorta di studiato anticonformismo.

Ho la netta (e rilassante) sensazione che sia assai meglio convivere con la propria naturalezza. Un po’ di spirito animale non guasta affatto.

6 commenti:

  1. In primis ti ringrazio per il "birbantella"… ahahahaah…. Secondo me bisognerebbe lavorare ogni tanto su se stessi, per dare la giusta luce. Non mi far tornare sull'argomento "sfumature" però, senò facciamo notte … ihihih! Le tue parole non fanno una piega.. Naturalezza.. È una bellissima parola. Ma vivere, salvaguardandola non è facile. Indossare una maschera a volte è necessario per tanti motivi. Per farsi rispettare. Per riuscire in un lavoro che non combacia con la nostra personalità. Allora, possiamo parlare di tonalità e modificarla a seconda della situazione. Tu sei attore e secondo te, recitare un ruolo in una data situazione può servire a qualcosa? Secondo me si. Gli altri ti vogliono sempre in un modo che tu non vuoi e farlo credere serve, credimi. E te lo dice una che non ci riesce affatto e che cerca sempre di far prevalere la propria personalità. Non c'è cosa più sbagliata secondo me. Ma chi mi vuole bene c'è sempre. Il fesso lo trovo sempre! ;-) Ciao!!!

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    1. Certo Daniela...se parliamo di lavoro chi meglio di me sa che bisogna indossare una maschera?! ;)
      Però c'è un modo di indossarla unico. Il mio. Il tuo. Quello di...
      Alla fine la nostra 'naturalezza' trapela!
      E teniamoci almeno alla larga da labirinti e sovrastrutture mentali nei rapporti personali no?!
      Ciao a te e ai fessi che trovi!!! Birbantella e brava :)

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  2. "Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa(...)a combattere su un mondo straniero(...)Vide uno di loro(...)e fece fuoco(...)Il verso, la vista del cadavere lo fecero rabbrividire(...)Erano creature troppo schifose,con solo due braccia e due gambe,la pelle d'un bianco nauseante,e senza squame..".Il riferimento(volutamente)esagerato,credo renda bene l'idea che il termine" diverso" è relativo,e che pure consapevoli della nostra diversità,se questa non è confinata entro certi stereotipi,ci fa paura;di contro abbiamo l'innegabile necessità di cercare l'universalità della natura umana(il nemico ha freddo, fame, paura)Siamo in bilico costante tra l'allontanamento dell' unicità e l'avvicinamento della spontanea condivisione: occorre trovare la giusta distanza di comunicazione,diversi abbastanza per poter scambiare,simili quanto basta a comprenderci.Ma quanto sono strani questi umani,che a causa di questa dualità si inventano modi sempre nuovi di comunicare, a volte con eccellenti risultati!18121960,per i terrestri AmeliaPaola,passa e chiude

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    1. Mi scappa un nano-nano AmeliaPaola!!!

      Se sapessimo di essere simili, diversi, uguali, vicini, lontani, imperfetti e meravigliosi non saremmo terrestri...forse ;)
      Già.
      Ciao saggia!

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    2. Credo sia doveroso citare l'autore del racconto "la sentinella",Fredric Brown(ero sicura di averlo fatto: parli dello Spazio e qualche dato inevitbilmente vi si perde!),poi ho sentito dire che sulla Terra saggi sono gli anziani,ma tanto nell'Universo il mio (quasi)mezzo secolo è ben poca cosa(consoliamoci così!),infine nano-nano a Robin Williams,ovunque sia ora,da qualche parte,tra le stelle...Serena notte : )

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  3. I bambini sono l'esempio migliore per tutti, sono aperti e sono curiosi della vita. Io osservo ogni giorno mio figlio e mi confronto con lui, la sua tenera età lo porta ad essere spontaneo e sincero e soprattutto ad essere sognatore, i suoi occhi sono pieni di voglia di vivere , quello che molti adulti non hanno più. Dovremmo imparare dai bambini a prenderci un po' meno sul serio e cercare di vivere bene ogni momento della nostra vita.

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