Lo
diceva pure Dalì, a quanto pare.
Che
ci vuole la nota giusta nella melodia ma senza il difetto la virtù non avrebbe
gusto. Neanche ti metteresti ad inseguirla se non ci fosse quella mancanza
iniziale no? E poi è un antidoto alla noia, il particolare storto da
raddrizzare o da lasciare bello sbilenco in mezzo a quelli in linea perfetta
per creare un disegno, per dare un tocco di ritmo, per trovare la poesia delle
differenze.
Dico
e scrivo cazzate? No, lo pensava pure lui, Salvador Dalì.