Non è un fan club, è SOLO il mio blog ufficiale.
Il vantaggio è che non devo contare il numero degli aderenti,
lo svantaggio è che io non ho scelta, devo aderire.

mercoledì 15 gennaio 2014

Less is more

Famosa espressione di Ludwig Mies van der Rohe più o meno traducibile in “meno è meglio (o più)”, less is more è concetto arguto, grande e musicale. Ne amo lo spirito, mi sento molto Ludwig!
“Io non mi oppongo alla forma ma solo alla forma come scopo”, disse sempre lui. Se avessi il cappello me lo leverei, caro Ludwig.
Se la forma supera la sostanza, perdiamo di vista l’essenziale. Sarà per questo che mi piace il viaggio sciolto del verso nudo. Una leggerezza che graffia appena appena come la zampa di un gatto che fa le fusa: ironia che accarezza.
Less is more è un mantra che mi accompagna e che si fa accompagnare da me: siamo come una coppia. E’ anche un faro, è vero, magari quello di Una piccola impresa meridionale.

Mando un bacio a Rita Marcotulli, sublime! 

8 commenti:

  1. Ho fatto alcune ricerche, non conoscevo il signor Ludwig ed ogni volta che riconosco l'intento di invertire le rotte non posso far a meno di fermarmi e dedicarvi del tempo.
    Ho trovato alcune parole che spiegano ancor meglio il concetto che descrive qui sopra, integrandone appieno il significato.
    "Tre paroline paradossali che sintetizzano la poetica di questo maestro dell’architettura: un minimalismo formale a cui giungere attraverso un lavoro di sottrazione, in un processo creativo di continua ricerca della semplicità. Quindi linee, colori, materiali utilizzati con rigore, parsimonia e coerenza per far emergere l’essenza vera della costruzione architettonica.
    Questi concetti, così importanti nell’ambito architettonico, a mio parere possono tramutarsi in una filosofia di vita: sobrietà, semplicità, essenzialità, linearità, eleganza, sostanza, schiettezza sono valori che sembrano travolti dallo sviluppo incontrollato della società attuale, così chiassosa, volgare, confusa, sovraccarica."
    Sa qual'è stata la sorpresa e la riprova più curiosa?
    Praticamente è da quando l''essere umano è in vita che cerca di invertire le rotte, è nella sua meravigliosa ed imprevedibile natura....e quando ci riesce....beh, da anche spettacolo NELLA VITA REALE.
    Grazie.
    B.

    RispondiElimina
  2. Che poi, parliamoci chiaro, il MENO di Mies, non ha nulla a che vedere col minimalismo spinto di tanta arte contemporanea che spesso nasconde solo carenza di idee o scimmiottamento di mode e tendenze da lounge-bar. Mies scarnificava le sue architetture arrivando all'essenza stessa dell'edificio e concentrava il fare stesso dell'architettura nei dettagli con una maniacalità che faceva andar fuori di testa maestranze e committenza, arrivando a progettare i singoli bulloni che avrebbero tenuto insieme i suoi edifici. E nemmeno si risparmiava nulla nè faceva risparmiare i suoi clienti: marmi pregiati, acciai lavorati e sagomati, vetrate immense o dalle colorazioni più inusuali. Insomma una semplicità solo formale e solo apparente che nascondeva uno, se non il più grande e capace costruttore del XX secolo che non a caso parlava della sua arte come di Baukunst, ossia "l'arte del costruire". Un genio. Il genio.
    Marco Amadori

    RispondiElimina
  3. Ah, dimenticavo. Sul mio profilo di FB, nella sezione "mi Piace" accanto a Mies c'è Rocco... un caso?

    RispondiElimina
  4. Marco grazie doppio (uno è già su fb)
    ;)

    RispondiElimina
  5. Beh, grazie a te: puoi immaginare la mia "commozione" quando mi sono ritrovato Mies nel tuo romanzo (per il film ahimè dovrò attendere il DVD). Ciao. Marco

    RispondiElimina
  6. Da oggi Marco si può trovare su iTunes :)

    RispondiElimina
  7. Grazie Rocco ma il mio feticismo mi impedisce di acquistare film e musica "liquidi": aspetto il DVD magari intanto compro il CD (il vinile sarebbe meglio...). :))))
    Marco

    RispondiElimina