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venerdì 8 gennaio 2016

Al volo!

Buttare lo sguardo troppo lontano, accumulare aspettative, sognare per domani, è pure un rischio, no? Finisce che non viviamo il presente, che ci scappa l’attimo, che ci perdiamo quel che passa di buono…
Merini docet. La felicità è la famosa occasione da prendere al volo cazzo!

15 commenti:

  1. "Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem,quam minimum credula postero." bacio :)

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  2. Caro Rocco, a furia di pianificare il futuro c'è gente che vive da povero per morire da ricco... Buon anno n.1

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  3. Direi ogni giorno dal risveglio in.poi ,cercare e fare almeno una cosa che ci renda felici.Prima o poi l'impareremo questa lezione .Ciao Rocco Teresa

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  4. Eppure sono convinta che per godere degli attimi, soprattutto i più semplici, sia necessaria una grande fiducia nel futuro. Un attimo nel presente ha sempre spessore, ma rischia di sfuggirmi se non è proiettato su uno sfondo luminoso..io lavoro molto sul futuro perché me li gusto meglio, gli attimi 3D :) buona serata Rocco.

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  5. Bisogna cogliere l'attimo perché ritengo...

    " La felicità: una farfalla che ci sfiora non un elefante che c'investe."
    AG

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  6. Proprio così Rocco, in fondo la Felicità è il non aver paura di sentirsi felici ! Prendiamo davvero al volo quelle piccole grandi occasioni di felicità che la vita ci regala!

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  7. Vero... come diceva il nostro illustre conterraneo di Venosa, Carpe Diem.... ecco un'idea vincente per una pescheria (che si sa, una carpa al giorno leva il medico di torno). E se fossi un macellaio dedito al sesso, la mia insegna sarebbe. "La carne è debole". E se fossi il pescatore di cui sopra, risponderei: "Se la carne è debole, il pesce dev'essere forte". Ciao

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  8. Hai ragione, tenere la testa voltata indietro per guardare il passato o buttare lo sguardo troppo lontano è un rischio: è necessario tenere sempre d'occhio dove si mettono i piedi!
    La felicità è fatta solo di attimi, brevi istanti che ti fanno stare bene, che ti fanno bene, che ti consolano e ti danno energia, la felicità sono le telefonate dei miei figli, i loro brevi ritorni a casa ogni tre, quattro mesi... i lunghi abbracci appena ci si incontra.
    La felicità è entrare nel bar di un amico che ti ha confidato che un cancro gli sta divorando l'intestino ma trovarlo li, dietro al banco, che ti prepara il caffè con il suo solito, meraviglioso sorriso.
    Felicità è ricevere immagini piene di colori e di fiori da un vecchio compagno di scuola, incontrato per caso qualche tempo fa, e non farsi domande sul perché di tante, assidue attenzioni.
    Felicità è prendere la vita come viene, cercando di adattarsi in qualche modo quando quello che arriva non ci piace o ci fa male.

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