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giovedì 6 novembre 2014

Creatività

Il guizzo, certo. Ma un sogno, un’idea, un progetto devono farci ‘divertire’ (volgere altrove, distrarre, impegnarsi gradevolmente). Devono portarci un movimento, di mani e testa. Un godimento. Una forza.
Che il desiderio è energia. Ecco, l’intelligenza che si applica aperta e gioiosa perché trova grinta, piacere, passione è creatività.


Dalla realtà l’ispirazione è infinita. E poi è una reazione a catena. Che si gonfia, si propaga, si contamina. Infettiamoci!!!

7 commenti:

  1. “adesso sai senza un movente non vivrei, comunque” dice una bella canzone di Renato Zero. Quel “movente” è proprio la creatività.
    Che non vuol dire necessariamente scoprire la formula della relatività o scrivere la sceneggiatura di un film da oscar.
    Secondo il mio modestissimo parere tutti siamo creativi, anche quando, con quell’arte di arrangiarsi tipicamente italiana, riusciamo a mettere insieme il pranzo con la cena.
    E nell’istante stesso in cui pensi a come superare un ostacolo o a come concretizzare un sogno sei già in fase creativa. E l’intelligenza si diverte per il semplice fatto che l’abbiamo messa in movimento, sotto stimolo.
    E’ l’esatto contrario del lasciarsi andare, del farsi vivere dalla vita senza partecipare.
    Non potrei vivere senza movente (motivo, causa, impulso che induce a fare qualcosa, stimolo, ragione), e quando sono io ad innescare il movente, allora si che mi diverto anche.

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    1. Ecco, Ilde. Leggere vuol dire esattamente quello che fai tu! Ovvero cogliere, comprendere, mettere insieme gli impulsi.
      Proprio il 'movente' volevo solleticare...
      Perché riscoprire che darsi da fare è la prima molla per tutto e tutti è essenziale, soprattutto in questo momento. E comunque la creatività che si diffonde è cultura, nel senso più profondo, popolare e vitale.
      Grazie, sempre.
      Buon tutto carissima!

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Creatività è anche coltivare e lasciare spazio all'immaginazione. Ho letto un bellissimo articolo di Piperno sul CdS in cui scriveva che il suo maestro lo ammoniva a non leggere avidamente un libro. Lo invitava a soffermarsi sull' immagine ispirata, a portarsela al bagno, al lavoro, a fare addirittura photoshop. A non essere, insomma più fruitori passivi ma a lasciarsi andare e giocare con le immagini che sorgono dall'interno . Pasquale

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    1. Eh si...che anche il ritmo è essenziale. Ci vuole tempo. Per assaporare, per capire, per collegare. Per fare in modo che le parole scavino in noi e facciano il loro percorso...

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  4. Mmmmmm....purtroppo ,sarò noioso, ma vedo troppa apatia in giro...mancano gli stimoli si vive solo in funzione di qualcosa o qualcuno... la nostra generazione è sazia i giovani fanno le mega file per comprare l'ultimo telefonino, le produzioni artigianali quasi non esistono piu. ...sicuramente stimolante quello che dici ma avendo dei figli giovani tocco con mano l'apatia di questa generazione per la maggior parte causata da noi che forse abbiamo fatto poco o niente per migliorare questo status.. poi chiaramente ognuno ha il suo percorso di vita quindi ben vengango queste gocce che una volta caduto in questo oceano ( di apatia :-) producono sempre una buona vibrazione..buona giornata

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    1. Angelo hai così ragione che guai ad arrendersi a questa evidenza. Proprio per i nostri figli e per il loro futuro queste 'gocce' dobbiamo tirarle fuori tutti...

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