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martedì 15 dicembre 2015

Se l'ha detto Pablo...

Semplicemente ineccepibile … ma io non è che voglio fare la lezione della volontà e della fatica. So che ad affrontare meglio la salita talvolta, per non dire spesso e volentieri, è favorevole pure una botta di culo.

Mi piace comunque il pensiero, lo stimolo a guardare verso un traguardo e a provarci. L’idea di non rassegnarsi, fermi al punto di partenza. In fondo cazzo dobbiamo sempre un po’ sfidare quello che chiamiamo ‘destino’, inventarci un’alternativa e crederci. 

8 commenti:

  1. Anche buttarsi nel vuoto senza sapere cosa ci aspetta è una bella sfida alla vita e alla botta di culo; e sicuramente ciò avviene se non si ha un buon paracadute :-).. Perché, in quel caso, veramente sono cazzi! Comunque è vero, sfidare la sorte, le proprie possibilità, fa bene a chiunque, anche alla persona più statica e diffidente. Eppure, quando si parla di Neruda, penso sempre al film il Postino: per me, un film che è stato sottovalutato nel mondo, lo dico per il suo grande significato; quell'incontro magico che avviene tra una persona umile e poco istruita, ma piena di sentimenti e Neruda, un poeta affermatissimo e noto in tutto il mondo.. Entrambe trovano qualcosa da insegnare l'uno all'altro, trovano dei punti in comune, tra i quali l'amore per la vita, per la poesia. In effetti, che essa sia semplice o aulica, la poesia è sempre un grande valore spirituale per ogni uomo. Sono uscita un po' fuori tema però, perdonami!! Ciao! ;-)

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  2. Non parliamo di ' sangue, sudore e lacrime' ma un po' di fatica è quello che ci fa gustare la conquista degli obiettivi.
    Diciamo anche che ognuno di noi nasce con la sua montagna davanti ( e qui c'è già una parte di botta di culo), c'è chi si trova collinette, chi pareti a picco del, magari ben levigate; l'unica è cominciare a scalare con gli attrezzi che madre natura ci ha dato in dotazione, chi più chi meno, chi ha solo le mani deve sperare che nessuno gliele prenda a picconate mentre cerca un appiglio di fortuna (e qui forse c'è un'altra parte di botta di culo).
    A metà strada poi si incontra qualche compagno di cordata:se abbiamo culo ci si aiuta, se siamo sfigati magari ci tagliano la corda per salire da soli.
    Il destino forse ci offre anche l'attrezzatura: completa, scarsa o addirittura sbagliata ( magari pinne, fucile e occhiali), ci offre gli appigli che ci servono ma dobbiamo essere acuti a vederli in tempo utile e a riconoscerli... sia quelli fatti a vertebra di molfetta che quelli fatti a zoccolo di gnu.
    L'importante è non sedersi scoraggiati aspettando un ascensore che non arriverà mai.

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    1. azz a vertebra di molfetta o a zoccolo di gnu, Nedy!!!

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    2. Magari fosse mia... lo dice Giovanni ad Aldo in' Tre uomini e una gamba' mentre Aldo tenta di arrampicarsi su una roccia e lui gli suggerisce gli appigli....Buona serata!

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  3. Chi bell vo parè...eda fa u cul come e nu mazz!

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  4. "Il destino è un "se" che insieme a un "forse" riesce a costruire un domani..."

    Non si ottiene nulla se nella vita non si suda, una vita senza difficoltà sarebbe come scalare l'Everest restando a letto, priva di ogni emozione.

    Penso, Rocco, che il destino sia una strada che ci viene affidata sin dalla nascita, è una strada grezza che noi trasformiamo lungo il cammino che ci attende, con un percorso semplice o complicato che sia; ad ogni passo c'è un bivio, una scelta, una segnale da mettere per non smarrirsi...

    A questo proposito ti lascio un link dove puoi, sempre che ti faccia piacere, leggere un mini racconto che parla proprio del destino e di uno dei suoi aspetti. Il racconto s'intitola:"Il Guardiano del cancello" ti segnalo il titolo per individuarlo poiché situato nella pagina in cui ci sono altri racconti.
    Ecco il link:
    http://anna-giordano.blogspot.it/2010/09/racconti.html

    Buona serata Rocco.



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