Non è un fan club, è SOLO il mio blog ufficiale.
Il vantaggio è che non devo contare il numero degli aderenti,
lo svantaggio è che io non ho scelta, devo aderire.

giovedì 11 giugno 2015

Tra parole e silenzi

Parlare non è male, tacere non è male. 
Mi piace pensarci, al dritto e al rovescio. A quello che è tanto giusto quanto sbagliato. Al momento. Che spesso è la chiave della risposta.
C’è un tempo per le parole e uno per il silenzio.

Quello che dovremmo avere incorporato è il senso,…del tempo.

13 commenti:

  1. Per molti anni ho pensato che fosse giusto parlare sempre e comunque...lo reputavo un atto dovuto in nome della lealtà assoluta....ma quanti danni ....immemorabili ....poi ho compreso la forza del silenzio delle parole non dette ....ho calibrato il tempo .non che ci sia riuscita in pieno ...ma ho cercato di rimettermi all'attimo ....senza particolare razionalità,Vivo il momento giusto per parlare o tacere .Ed ho affidato l'eloquio agli sguardi .....ho dato espressione orale al viso ...ho ceduto la forza delle parole al mio silenzio .Grazie per questi attimi di riflessione...Come sempre chapeau alla tua intelligenza provocatoria .Un bacio Monica

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Uhm...si, gli sguardi e i gesti sono un bel compromesso tra parole e silenzio!

      Elimina
  2. Equilibrare i sensi, silenzi e parole in modo adeguato, credo sia la maggiore aspirazione di ognuno di noi! Quante volte ci troviamo in una situazione particolare e non ci escono le parole giuste, ad effetto in quel momento e poi… magari sotto la doccia, bevendo un caffè da soli diciamo: se avessi detto così, colà ecc. ecc. Quante volte parliamo a sproposito senza aver detto nulla in sostanza…. Teorie confuse, deliranti, contradittorie e che feriscono a volte, la dignità degli altri. Parole spese bene, spese male, silenzi che fanno male, che dicono tutto… anche qui c'è in gioco la relatività della sostanza. Tutto può avere sostanza, anche un gesto, uno sguardo, un abbraccio, un cenno di comprensione. Personalmente, ambisco a questo equilibrio, sono un gran disastro in merito, però, l'unica cosa che forse mi riesce meglio è comprendere. Compreso? Non siamo perfetti, Rocco, ma magari, a volte pensare, comprendere oppure cercare di regalare il meglio di noi può essere già un bel passo… senza parlare troppo, senza restare in silenzio con le mani in mano! Ti ringrazio per mettere in ballo sempre questi argomenti brillanti. In questo periodo difficile servono per farci riflettere sulle cazzate che facciamo, diciamo, pensiamo (cazzate serie)! Ciao… :-*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non siamo affatto perfetti, tutt'altro. Ed è proprio vero...almeno esserne consapevoli è un grande passo.
      Ciao Daniela!

      Elimina
  3. Le parole come i silenzi, hanno un tempo per essere apprezzati, un tempo per essere accettati e un tempo per essere vissuti.

    I silenzi come le parole parlano…

    Se alcuni silenzi uccidono la libertà, allo stesso tempo, parlano per essa.

    Le parole come i silenzi possono ammutolire un popolo, una persona …
    Le parole possono uccidere o risuscitare, a secondo dei momenti in cui si pronunciano e se i momenti sono quelli giusti.

    Le parole, i silenzi, sono un po’ come la vita e la morte o come la morte e la vita, due realtà inscindibili che si completano, un po’ come il giorno e la notte…
    Dopo una parola c’è sempre una pausa, basta saperne misurare il tempo perché non sia troppo lunga tanto da far morire la parola e né troppo breve da sopprimere il silenzio...

    La voce del nulla.

    Silenzio:
    l’essenza
    dell’assenza
    il vuoto.

    L’ascolto della pace
    follia del suono
    che tace.

    Un grido
    che va oltre
    penetra l’anima
    amplesso infinito
    tra
    lo spazio
    e
    il nulla.
    A.G.

    Buona serata Rocco.Grazie.

    RispondiElimina
  4. Ci fanno più male le parole non dette, quelle taciute per pudore, incertezza, vergogna... o quelle di troppo che ci sono sfuggite? Magari per rabbia, per difesa o per sbaglio... Per quelle sfuggite c'è il rimedio delle scuse, del chiarimento, per quelle taciute non credo ci sia rimedio perché c'era solo un tempo per dirle, se si arriva in ritardo il senso giusto è già sbiadito. Ciao. Rocco, buona serata!!!

    RispondiElimina
  5. Sono sempre fuori tempo, accidenti a me grezza come pochi, parlo sempre a vanvera perché sono un'impulsiva cronica, con un complesso di superiorità grosso come un palazzo, penso di aver sempre ragione e alla fine gli altri ...pensano che sono una cogliona al 200 % ed è proprio cosi

    RispondiElimina
  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  7. Le parole silent e listen sono composte dalle stesse lettere:sarà un caso?indubbiamente il silenzio serve ad ascoltare,perchè poi la parola diventi comunicazione e non monologo...E poi ci sono i tempi,fondamentali,peccato che nella vita non ce li insegnino, come a teatro...AmeliaPaola

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mmmh potrebbe essere una perla...silent listen 😉

      Elimina
  8. l'equilibrio tra parole e silenzio è un attimo fuggente che bisognerebbe saper cogliere.. ma tutti noi sappiamo quanto sia complicato raggiungere un "possibile" obiettivo......notte Rocco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Viviana sei ufficialmente l'autrice di una delle perle della settimana!

      Elimina