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mercoledì 17 giugno 2015

Niente e tutto

Spesso il verbo riempire ha anestetizzato i verbi cogliere, pensare, respirare, vivere. Perfino vedere. Già. Abituati alle cose e alle visuali zeppe il libero 'panorama' rischia di diventare niente, di non essere catturato dai nostri sensi. 
Lì, dove magari potremmo restare incantati dalla bellezza e dall’emozione e trovare il tutto diciamo di essere nel nulla…

Che poi la storia del pieno e del vuoto sarà come quella del bicchiere? Questione di spirito e di momenti? Eppure cazzo che pienezza ci sarebbe senza vuoto? 

16 commenti:

  1. ...certamente il tutto e il nulla sono legati agli stati d'animo, ai momenti... ma anche alle persone con cui vivi il momento e gli stati d'animo! non siamo mai nel nulla... ma spesso è proprio il nulla che ci circonda! sentirsi soli in mezzo alla folla... sentirsi completamente al centro della vita in mezzo al deserto... capita!

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  2. Il vuoto non esiste,almeno nella Biosfera , dove viviamo normalmente, a meno che non lo creiamo artificialmente,quindi quello che chiamiamo vuoto al massimo è rarefatto.Il vuoto è utilissimo al corpo e all'anima. Quanto?Quello utile a permettere possibilità di manovra, al corpo e all'anima..Il vuoto libera:in caso contrario non si sarebbero inventati il base jumping. Il vuoto ispira:un frigorifero pieno impigrisce, uno semivuoto stimola la fantasia e inventi cose nuove con pochi ingredienti.Quest'esempio molto prosaico credo trovi applicazione generale:più sei pieno , più il vuoto non ti spaventa...AmeliaPaola

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  3. Riguardo al discorso del bicchiere non ho mai dato una spiegazione logica su come lo vedessi… per il discorso ottimismo/pessimismo vado a periodi (come al solito)… se la mettiamo, invece, con il discorso vuoto/niente, pieno/tutto in termini "esistenzialisti" sono del parere che una vita troppo piena può farci sentire a sua volta vuoti e viceversa… anche qui il discorso è relativo. A volte si vuole vivere anche nel vuoto per stare con sé stessi, sentirsi liberi di fare ciò che si vuole. .. Avere sempre un vuoto da riempire ci fa sentire pieni di fare, di realizzare e di conoscere. Tornando un po’ al discorso del passato, lo possiamo definire il vuoto per eccellenza? La butto un po’ sul famoso detto " chi ha avuto, avuto, avuto, chi ha dato, dato, dato…" che sto facendo sempre più mio e ne vado fiera. Ho rivisto una persona a me molto stretta che non vedevo da dieci anni, su un letto di ospedale e mi ha chiesto se ci fossero delle novità nella mia vita, pur sapendo che avessi delle figlie e quant'altro… sai, ho risposto: " niente di nuovo, tutto bene!" e mi è stato risposto: " azz, tieni due figlie!" io ho ribattuto: "no, ma io la vivo giorno per giorno, il resto me lo scordo… " :-0… mi credi dopo mi sono detta " cazzo ho detto?!" nel senso che, un tempo, non avrei risposto così, avrei litigato con questa persona o avrei fatto mille facce storte e rancorose. Oggi non è stato così e mi credi, vado fiera di me, perché oltre alle mille belle parole (anche troppe) che scrivo qui sopra, riesco incredibilmente a fare anche dei fatti! Un vuoto, va colmato, sempre, purché rimanga tale, che non ci affligga, non ci affossi nelle paure ma ci faccia venire voglia di riempirlo in continuazione di fatti, belle cose, soddisfazioni personali, conoscenza ecc. ecc. il tutto? Non fa per me! ;-) ciao bello naturale!!!!

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    1. ah certo questo è un altro aspetto niente/tutto!
      Il mio era più paesaggistico/interiore...ma sono sempre le infinite sfaccettature emotive della vita ;)
      che belli naturali è meglio no, Daniela? si si pure tu, pure tu!!!

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    2. Ho capito.. Ti stai innamorando dell'Uruguay!? Sai, io vengo da Napoli, non so, ma il panorama visto dall'alto come da Posillipo ad esempio mi scaturisce sempre una forte emozione, perché un po’ ci sono nata, c'ho vissuto, ma non ho vissuto nella Napoli bene, sia chiaro, ho vissuto in un quartiere pieno di problemi, sfaccettature, mercati, urla… la vera/naturale Napoli, insomma! Il paesaggio visto da lassù scaturisce emozioni, certo! Ma non come quando vedo le foto del mercato del mio quartiere… che fin da piccola vedevo dall'alto del mio balcone… quando non c'era scuola ci andavo con mamma… persone di un'umanità incredibile, confidenziali, che mi davano i pizzicotti sulla guancia, mi salutavano, mi regalavano qualcosa… veramente emozionante ricordare tutto ciò. Hai ragione! Il tutto che ti da un' emozione non è equiparabile ad un bel paesaggio, un idilliaca sembianza. La vita vera conta sempre. Ti aggiungo anche, che l'unica cosa che amo vedere in ogni luogo che vado, che comincio a frequentare al di fuori della mia città, è il mare (se c'è, senò anche un fiumiciattolo va bene ;-)). Per una nata a Napoli, al loreto mare, in via Marina (aggiungo sotto il segno dei pesci)… sembra il minimo! La naturalezza, appunto, la vedo anche nel mare, quel trascinarsi e farsi trasportare a seconda dei venti, l'azzurro che muta di tanto in tanto… spettacolare!!! La bellezza è nella naturale spontaneità, hai perfettamente ragione. La bellezza è dentro un'emozione… wow! Più tutto di così! ;-)))))

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  4. Anche i vuoti occupano spazio.
    Un cielo privo di nuvole sembra che sia uno spazio vuoto ed infinito, eppure ci riempie della sua immensità con la gioia e la serenità del suo colore azzurro. Colore che esiste solo perché c'è l'atmosfera che è impalpabile, ma che occupa uno spazio visibile sotto forma di cielo. Penso che il vuoto vero e proprio non esista, ma che sia solo un aggettivo, con cui facciamo la differenza tra uno spazio occupato da cose concrete cioè, pieno,e lo spazio occupato di cose astratte che apparentemente sembra vuoto, ad esempio: una scatola vuota è pur sempre piena d'aria.

    Per quanto riguarda il vuoto o il pieno nella vita quotidiana posso dire che

    A volte i vuoti riempiono la vita di chi vive del pieno delle sue azioni, tanto piene, da non accorgersi di formare un vuoto intorno a se stesso, un vuoto fatto d'indifferenza verso quelle cose o persone che comunque fanno parte della sua vita, e che con lui/lei sono condivise, tanto vuoto che può riempire di tristezza e solitudine lo spazio di un'altra vita. C'e sempre chi fa dei propri vuoti il pieno dei vuoti altrui.
    Ci sarebbe ancora tanto da dire, ma vedo già che ho scritto abbondantemente e non vorrei riempire di vuoto ciò che è già pieno. Ciao Rocco, grazie per queste tue magnifiche riflessioni.

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    1. Anna certo il vuoto è pieno, basta vederlo, sentirlo, capirlo :)

      Grazie a te, a voi, per l'arguta e profonda partecipazione!

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  5. E' che ci sentiamo in colpa se non facciamo niente!
    Ci facciamo mille problemi e invece potremmo semplicemente accorgerci che stasera c'era uno splendido tramonto quando eravamo in terrazza a fumare una sigaretta. Quell'arancio/rosa che ha fermato per qualche minuto il mondo intero. Sì, appunto, giusto qualche minuto... dopo ci siamo precipitati nel nostro materiale sopravvivere come preparare la cena o cose simili...
    Il vuoto è un risveglio dal mondo ineccepibile a quello emozionale.

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    1. sticazzi...un risveglio dal mondo ineccepibile a quello emozionale!

      Perla 2 della settimana!

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  6. Il vuoto fa paura Rocco,fa paura perchè emerge fragilità,infelicità,domande le cui risposte fanno paura.E allora si riempie la vita di cose,rumore.Io ho scelto di sfrondare,pulire,ma il prezzo è alto...a volte però vedo le stelle.Giulia

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    1. eh si il 'pieno' stordisce un po' tutto e da tutto. Il salto al vuoto è un po', appunto, nel vuoto...ma poi...libera. Ecco, bello, vedi le stelle :)

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  7. L’opera architettonica non è soltanto l’oggetto, ma anche quello che lo circonda. E i vuoti, gli spazi.
    (Oscar Niemeyer)

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  8. Molto bella la frase di F.Pessoa, mi ha ricordato la canzone "Meraviglioso" di D.Modugno.E'così, bisogna saper guardare, saper cogliere e trovare il tempo per farlo, se tutti ci riuscissimo il mondo forse sarebbe meno ingiusto, e i vuoti non sarebbero poi così vuoti e i pieni non sarebbero poi così pieni...e non avremmo mai la tentazione di svuotare qualcuno nè quella di riempire qualcun altro. Che poi questo è un lavoro che dovremmo fare da soli, quello di riempirci di cose che ci hanno arricchito in qualche modo e svuotarci di quello che ci ha disturbato...è l'equilibrio...sempre lui a farci dondolare.

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  9. La vita per fortuna è fatta anche di sbagli e chi no ne commette, morirà senza aver vissuto.
    Viva le imperfezioni , sono fautrici di sfide che facciamo con noi stessi, esse temprano il carattere, se tutto fosse perfetto non ci sarebbe più la creatività poiché è dall’imperfezione che si crea, si migliora e si ricrea. L’imperfezione ci appartiene e come tale appartiene anche alla vita che viviamo.
    Ognuno è perfetto se riconosce e accetta le proprie imperfezioni
    Buona serata, Rocco.

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