Non è un fan club, è SOLO il mio blog ufficiale.
Il vantaggio è che non devo contare il numero degli aderenti,
lo svantaggio è che io non ho scelta, devo aderire.

lunedì 16 marzo 2015

Biologia eistenziale

Che il titolo è imbarazzante tanto è serio. Ma capita. A me particolarmente. Di pensare ai luoghi, quella dell’anima intendo. Già, i luoghi che contano, al di là della geografia, sono quelli della vita, dei pensieri, delle esperienze.
Una sorta di bagaglio interiore, di ritmo delle idee e delle emozioni, di stimoli, di scoperte. Tutta roba da respirare e accarezzare. Buona per crescere e per capire. O anche solo per goderne. Da lì, da tutto l’enorme bacino di percezioni e riferimenti, pesco quello che sono no?
Mi pare così. Che siamo quello che mangiamo, in tutti i sensi. Perché cibo è il pane con la frittata tanto quanto lo è il nutrimento dell’intelletto.
Il futuro è un po’ la strada che passato e presente ci fanno imboccare, con naturalezza. Siamo fatti di strati comunicanti, di passi continui, direi. Evoluzioni o miscele. Mi piace, pensare che tutto mi sia rimasto appiccicato dentro, ecco.
Cazzo. Cazzo qui ha un valore inestimabile. Alleggerisce, ammorbidisce, smorza. E altro che se serve…altrimenti biologia esistenziale avrebbe un tono troppo accademico.

14 commenti:

  1. Iniziamo dalla mia infanzia,poi adolescenza di quelle da dimenticare .Ma io per una sorta di sfida alla vita ,avevo sempre il sorriso .Pensavo di aver diritto alla felicita '.Le mie merende fatte di pane ,pomodoro e sale ,avevano il calore del sole .Adesso che non sono piu'giovanissima ,sono quello che fortemente ho voluto e mi sono plasmata .Non ho voluto dimenticare ma migliorare .Siamo sensazioni ,emozioni ,anime sempre alla ricerca.....Teresa . By by Rocco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Penso tu abbia fatto bene a non voler dimenticare...si migliora avendo appunto un punto di partenza come patrimonio, nel bene e nel male.
      Ciao Teresa

      Elimina
  2. E infatti, ciò che mangiamo fa poi veramente la differenza tra ciò che siamo e ciò che caghiamo. Anche perchè i "cibi" che scegliamo definiscono e creano, di volta in volta, ciò che siamo. Credo.

    RispondiElimina
  3. Caz...o stasera lo dico pure io,e giuro,lo riservo solo alle occasioni importanti! Il post racchiude la mia vita:sono una biologa e amo viaggiare,e le due cose ovviamente sono inscindibili.Non perdo tempo:tutto vero quello che ha scritto,anche scientificamente, e apprezzo,comprendo e condivido pienamente il percorso umano che inevitabilmente conduce alla natura.La casa è solo un riparo,tra un viaggio e l'altro,e noi siamo chimica,in fondo,complessa,meravigliosa quanto vuole,ma chimica,compresa la più sublime emozione e il più complesso dei pensieri:inevitabile che tutto si stratifichi.Non sto sminuendo niente ,se posso dare questa impressione,e le assicuro che più si studia la neurobiologia, più si rimane estasiati dal miracolo che qualche molecola e qualche circuito elettrico riverberante possono produrre:avere le spiegazioni non vuol dire affatto non stupirsi più...Ora vado,ho una crostata in forno,preparata con la marmellata della mamma,fatta con le arance del giardino del convento dei monaci,dove giocavo,da bambina...Tra un profumo e un ricordo ,le lascio una gradevole serata.AmeliaPaola

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un grazie speciale AmeliaPaola! Eh si, mi conforta un pensiero così competente. Siamo chimica, si!

      Buona la crostata?

      Elimina
    2. Eh,sì,con tutti quei pezzettini di ricordi che rimangono impastati dentro!E almeno una fetta virtualmente gliela devo dedicare,per tutte quelle volte che mi ha deliziata col suo pane e frittata! : )

      Elimina
  4. Mi piacerebbe rispondervi con dei passaggi di alcuni libri di Sergio Bambaren ( che vi consiglio di leggere: "l'onda perfetta", "il delfino" ed altri ancora) che trattano temi quali il valore dell'esistenza, il nostro credere nei propri sogni e far sì che le nostre paure non siano vincoli al realizzare il nostro cammino! Se dovessi per un attimo pensare a ció che sono e paragonarlo ad un cibo..direi pizza quattro stagioni: una persona che è in grado di far fronte al caldo estivo cosi come al freddo invernale per poi rinascere in primavera e prendere una pausa in autunno! Il problema è che dopo essermi definito come tale pietanza dovrei parlare di cosa ho "espulso" ( detto in maniera gentile) in bagno? Ebbene...uscirebbe un qualcosa di indefinibile che nn rispecchia la bellezza di un qualunque piatto ci accingiamo a mangiare! Allora se nn siamo ció che mangiamo..possiamo provare a vivere ció che digeriamo?Perchè mangiare un nostro ideale è il nostro bisogno..preparare giorno dopo giorno nel cammino della nostra vita un nostro sogno è vitale..ma cercare digerire quello che la vita poi ti mette di fronte è la vita stessa..e lì che dobbiamo cagare il disagio,la solitudine,la depressione,l'angoscia e far scivolare tutto nel water..e subito dopo aver scaricato..essere pronti nuovamente a mangiare ció che vogliamo..e se qualche volta quel cibo fa mal..ricordiamoci sempre che cagheremo sempre ció che ci fa male e ci allontaneremo dai cibi indigesti..
    "Infrangete i muri di cristallo che vi circondano, e dispiegate le ali per volare più in alto che potete. E se vi sentite troppo vicini all'abisso, non abbiate paura!
    È soltanto arrivato il momento di fare visita alle stelle."

    RispondiElimina
  5. La natura e l'anima camminano insieme e noi ci liberiamo di tutte le zavorre solo quando ci abbandoniamo naturalmente . Così tutto quello che abbiamo intorno diventa cibo anche i pensieri e le parole e....se siamo ciò che mangiamo allora contorniamoci di parole che abbiano come senso solo la bellezza la gentilezza....evita il rancore fai una crepa al muro..esercizio di naturalezze é la vita vera (cit.)

    RispondiElimina
  6. Il mio quartiere. .. stupendo! Mia nonna e mia mamma che avevano i balconi collegati con un filo creato appositamente e si passavano con il panaro (cesto) di tutto e di più! :-) poi li ho frequentato tutte le scuole (liceo compreso) e li vicino abita ancora una mia amica che quando ripasso da quelle parti puntualmente la trovo affacciata al balcone e mi fa minimo un interrogatorio! La domenica mamma mi faceva la pasta fatta in casa e papà mi portava al museo, a mergellina, maschio angioino ecc.. rigorosamente in tram *-* ... potrei scrivere un romanzo..sono tutti impressi con inchiostro indelebile i miei luoghi dell'anima. Danno vita a te stesso e ti segnano mente e cuore. Anche a teatro me li facesti tornare in mente con il tuo racconto e mi hai anche commossa. Sei meraviglioso per quello che ci fai tornare in mente e perché nello stesso tempo ci dici di non attaccarci troppo agli stessi ricordi ma di rimanerli solo scolpiti in noi! Cazzo, ti rendi conto che sei il mio mito!! :-p grazie! ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei Daniela Daniela o un'altra Daniela?!?!?
      Non c'è la foto!
      Chiunque tu sia grazie :)))
      E, cazzo, bei pensieri.

      Elimina
    2. sono io... era un pensiero delle 3 di notte con il cellulare... sono insonne, abbi pazienza!!! ;-) e ho cambiato anche foto... :-o

      Elimina