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lunedì 27 gennaio 2014

Eduardo più unico che raro

Un titolo, una verità. E un pezzo straordinario della mia memoria.
‘Non c’è nulla di più comico dell’infelicità’, l’ha detto Samuel Beckett ma giustamente Giancarlo Sepe, regista di Eduardo più unico che raro, pensa che specie negli atti unici Eduardo e Beckett parlino la stessa lingua.
D’altra parte il grandissimo Eduardo si legge e si leggerà all’infinito, tra le pieghe della vita. Quella vita che è…proprio tutta una commedia!
Il dramma e la farsa che Giovanni Esposito ed io, con Pino Tufillaro, Elisabetta D’Acunzo, Angela De Matteo, Antonio Marfella, Giampiero Schiano, Antonio Spadaro e Simone Spirito, abbiamo portato in scena con il respiro del classico senza tempo e la nostra rivisitazione.
Gli appuntamenti con la comicità sono ovunque, nella tragedia o nella malinconia. E nella consapevolezza della nostra “misura” di uomini.

Per me il teatro ha bisogno della vita come la vita ha bisogno del teatro. Sarà per questo che amo il palcoscenico?

3 commenti:

  1. Io concordo pienamente, vita e teatro sono indissociabili, l'una serve all'altro e vice versa. mi vien da citare il grande Proietti che spesso dice "Viva il teatro, dove tutto è finto e niente c'è di falso…e questo è vero"
    Eduardo.... che dire, ha fatto della vita un bellissimo teatro, ma senza maschere, ne trucchi. De Filippo in persona diceva in modo giustissimo: "Nel teatro si vive sul serio quello che gli altri recitano male nella vita" e seguendo il suo suggerimento mi permetto di aggiungere che forse il palco è la realtà più vera che ci sia perchè, paradossalmente, è indossando accessori e facendo tue le repliche di un altro che riesci a scorgere davvero quello che sei, quello che senti, fin dove puoi arrivare. è su un palco le emozioni non sono frenate da non detti, timidezza o nel peggior dei casi ignoranza. Li si dice quello che si ha nel cuore e, perchè no, anche nelle viscere quando di rabbia si tratta. L'occhio di bue su di te può essere lo specchio più chiaro che ci sia per certi versi. Per quel che mi riguarda, quando non so ben prendere le misure o mi perdo per strada, mi basta aggrovigliarmi nel sipario rosso per ritrovare un punto di riferimento o prendere una penna e scrivere sopra/contro le mie paure e le mie insicurezze. Ma per rendere quello che si vive in scena verosimile bisogna anche affrontare ogni esperienze delle vita, belle o brutte che siano, imparare a ridere e soprattutto a soffrire affinchè ogni risata in più sia vissuta come un privilegio. E su quanto la vita vera sia anche lei da vedere come un palcoscenico, mi vengono in mente due altre citazioni di Bukowski e Chaplin:
    "la gente è il più grande spettacolo del mondo... e non si paga il biglietto"
    "Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere così come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un'opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l'opera finisca priva di applausi."
    Sante parole che di nuovo confermano l'importanza del teatro come riparo sicuro e come un sano manuale d'istruzioni su come affrontare la vita.

    Scusa faccio di nuovo la "parassita", ma è più forte di me, quando si parla di teatro potrei andare avanti ore ed ore...ed anche di "chiacchierare" con te non mi stanco...spero non ti dispiaccia... ahhh un'ultima cosa: Sai quale sarebbe il palcoscenico più emozionante? quello da condividere con te! sarebbe un vero onore ridefinire i contorni della realtà al tuo fianco... mi prometti che ci penserai? ( oh scusa eh ma chi non risica non rosica!!!) ^^



    Viva il teatro, dove tutto è finto e niente c'è di falso…e questo è vero.

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  2. Fai pure Rose, in questa casa vi accomodate come amici.
    Un po' vita un po' palcoscenico ovvero fusi e confusi...che...chi può dire dove uno inizia e l'altro finisce!? Anzi. Uno ha appunto bisogno dell'altro.
    Giustamente citi altri grandi pensieri. Riflessioni buone per tutto e tutti.
    Vivi intensamente...con leggerezza, aggiungerei ;)
    Tu ami il teatro e allora buon amore, Rose!
    Un abbraccio

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  3. vorrei dedicarmi al cinema ho il teatro nel sangue

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