Non è un fan club, è SOLO il mio blog ufficiale.
Il vantaggio è che non devo contare il numero degli aderenti,
lo svantaggio è che io non ho scelta, devo aderire.

venerdì 27 febbraio 2015

Ricchezza

I soldi sono necessari, diciamolo subito per non fare discorsi ipocriti sulla magnificenza della povertà. Il problema se mai è dato dalla misura. Sostenerne la necessità è già una misura. Quasi perfetta, a ben pensarci. Perché l’incomprensibile sta appunto nell’accumulo assolutamente slegato dal bisogno. E nella smania insaziabile. Quella peraltro che può diventare disonesta.

Evviva il senso del limite, cazzo.

9 commenti:

  1. Personalmente non mi interessa esser ricco (e non lo sono, anzi, pure disoccupato... :)), a me anzi piacerebbe, ma purtroppo non lo è, essere a 0 ogni mese, niente da dare, niente da ricevere, pareggio, 0 stress, quieto vivere, purtroppo non ci è dato manco avere il nulla. A fine 2014, in molti mi hanno augurato un 2015 piu radioso, piu ricco, io ho risposto che mi auguro che il 2015 vada come il 2014, perchè le possibilità che vada peggio, sono molto ma molto alte... Buona giornata! Dom ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non male, il pareggio, hai ragione.
      ...Però pure io ti auguro un 2015 'più ricco', Dom!

      Elimina
  2. Aurelio Donato Giordano27 febbraio 2015 alle ore 16:29

    Una mia poesia tratta dal mio libro "approssimazione"dedicata alla ricchezza interiore e alla povertà materiale( per il grande mio conterraneo Rocco Papaleo ):
    LAVAPIATTI
    Vagano pensieri
    notte invernale
    in emisfero boreale.
    Sabato notte
    uomini e donne
    in giro imbellettati.
    Vagano pensieri
    l'arabo chef ed io
    discorsi di filosofia.
    Irrompe furtiva l'alba
    dai vicoli torniamo
    alla dormiente casa.
    Vagano pensieri
    solitari passi
    tra gatti e cani.
    Al Ghazali, Rumi, Ibn Arabi,
    Francesco, Cristo, Agostino.
    Sincretico discorso, sincretico ardore.

    Improvvisi raggi solari
    irradiano i corpi
    e le esauste parole.
    Particelle vissute,
    abissi luminosi,
    perle coscienti.
    Tratto dal mio libro di poesie "approssimazione" ( 2011).
    Aurelio Donato Giordano.

    Con stima e affetto per il grande maestro Rocco Papaleo. Aurelio di Aliano.

    RispondiElimina
  3. Mi hai fatto venire in mente il film the wolf of wall street di Scorsese. Credo che tu l'abbia visto senò te lo consiglio vivamente! Bè, quel film ti fa venire lo schifo di fare i soldi, credimi. Il denaro diventa sinonimo di eccesso, ma non di amore o di qualche altro sentimento positivo ma l'esatto opposto. Il denaro dovrebbe bastarci per soddisfare i nostri bisogni e le nostre passioni, appunto! Tutto nell'assoluta onestà del lavoro! Poi se vengono in più, ben venga, certo, basta che non coprano la ricchezza interiore di ognuno di noi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti! Non oscurare la ricchezza interiore...già. E' che forse qualcuno è proprio talmente povero dentro da avere solo i soldi come 'tesoro'...

      Elimina
  4. Quando ero poco più che adolescente ,lessi un libro di Luca Goldoni:"Se torno a nascere" e mi colpì una frase:"Se torno a nascere,voglio fare l'indigeno della Polinesia,pesco due aragoste al giorno,una la mangio,l'altra la baratto con una bottiglia di champagne"Mi sembrò di una genialità disarmante e da allora in poi mi è sempre stato chiaro che l'accumulo slegato dal bisogno è proprio stupido,possedere ciò che non uso è solo sterile ingombro.Con il passare degli anni cerco di limitare pure al minimo il possesso delle cose materiali,la cui cura implica a volte troppo tempo:la mia è una vita tesa al comodato d'uso.Che poi a pensarci bene tutto ciò che è veramente prezioso è in comodato d'uso:l'arte,la cultura,la natura. .Ed arriviamo così alla nota dolente :la più grande disonestà nella smania insaziabile di possesso sta nel dimenticarsi del bene comune,la cui cura è fondamentale (Se possiedo una spiaggia privata ,che m'importa se quella pubblica va in malora?) E' disonestà che porta ad inciviltà AmeliaPaola(un pò amareggiata)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, geniale lo spunto del libro, AmeliaPaola. E poi mi piace molto la storia dello sterile ingombro e del tempo perso per la cura delle cose. Sono d'accordo :)
      Tutto ciò che è veramente prezioso è in comodato d'uso: illuminante.
      Certo che un po' di amarezza investe tutti, cazzo. A volte pure disagio e disgusto. Ma che vuoi fare?! Non si molla, teniamoci sti quattro pensieri buoni che abbiamo ;)

      Elimina