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domenica 19 ottobre 2014

Tre parole tre

Davanti alla lucida e grandiosa sintesi capiamo quanto poche parole servano per dire tutto. Così, per ricordare, capire e pensare.

6 commenti:

  1. Ricordiamolo, ripetiamolo, viviamolo.
    C'è una usanza tutta italiana di abusare delle parole, fino a svuotarle di significato.
    Una volta le parole erano roccia ... "ti do la mia parola" valeva più di un contratto scritto.
    Oggi sono tutti eroi, tutti angeli, tutti tutto ... e così diventiamo niente.
    Mi viene in mente che la parola "libertà" ha perso il significato illuminista di quando il popolo doveva affrancarsi da una pesante schiavitù. Oggi qualcuno associa questa parola al "poter fare qualunque cosa", anche senza rispetto per gli altri.
    La parola è forte e basta da sola quando, secondo me, è supportata da un ideale, quando non è slogan ma sostanza. E di quella ne vedo in giro molto poca, ultimamente.
    Però è importante riflettere su questo, fosse anche solo per noi stessi, per salvaguare i propri valori. Per avere rispetto per quelli degli altri, anche quando non si comprendono fino in fondo.
    Non è facile, Rocco, ma vale la pena provare ... vero?

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    1. Vale la pena provare, eccome!
      E poi a volte il viaggio conta più della meta. Crederci è già tantissimo.
      Rispetto, sempre.
      Ciao Ilde

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  2. È un po' natura, ma mi faccio sempre più convinta che non esistono conquiste acquisite una volta per tutte e che tutto si debba di continuo rinnovare. Esistono solo piccoli e personali passi un po' sul filo e un po' di danza. E servono molti
    piccoli passi per le poche grandi parole. A volte non siamo liberi e a volte si puó essere prigionieri delle proprie libertà. Resta il fatto che libertà è un concetto alto e un po' sfuggente che rischia di divenire astratto e che si tira dietro altre grandi parole. Proprio oggi pensavo che è strano: nella vita devi tendere al meglio senza dimenticare che esiste di peggio...Facciamo che c' entra: dobbiamo tendere al meglio e quindi alla libertà, senza dimenticare che esiste di peggio, ricercare quindi uguaglianza e fratellanza, provare ad esercitarle.
    Ognuno a modo suo, con libertá, che il risultato non cambia.
    Buonanotte...e a piccoli passi mi porto avanti...Buongiorno Rocco!

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    1. Già, Vera. Tendere al meglio senza dimenticare che esiste il peggio. Il più prezioso equilibrismo ;)
      Grazie, un saluto

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  3. La libertà è una parola che può esprimere vari significati. Ad esempio, condivido l'espressione di Jung secondo cui "vediamo il mondo per come siamo". Il che lascia intendere che abbiamo le lenti colorate quando ci relazioniamo con il mondo, che siamo condizionati dai nostri pregiudizi, dai nostri stati d'animo, dalla nostra storia passata e recente. Libertà è allora riuscire a guardare il mondo in maniera oggettiva e questo lo si ottiene con una certa forma di distacco. Diceva Schopenauer che è necessario guardare il mondo dal lato opposto del telescopio. Liberarsi del proprio io in un mondo di narcisisti. Questa è la libertà a cui tendere per davvero - Pasquale

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    1. Mah Pasquale era più una riflessione sulla combinazione delle tre parole...

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