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martedì 26 maggio 2015

La poesia della vita

La poesia della vita. O nella vita. Oppure per, la vita.
Che forse, appunto, l’aspirazione è a viverla, più che a scriverla.
Già scriverla pacifica e eccita. Figuriamoci riuscire a respirarla, interpretarla, assorbirla nei pensieri, nei passi, nei gesti. Starci dentro.
Cazzo, veramente si può godere, di poesia. Quella che è nelle pieghe di tutto, quella che si fa musica, quella che ci trasmette le energie della natura.

Non è che mi piace fare il filosofo, mi piace la poesia.

10 commenti:

  1. Penso che la poesia sia stata messa da parte da molti, magari perché sono in tanti a credere che sia obsoleta, forse perché per molto tempo resa accessibile solo a pochi eletti a causa di un linguaggio costruito, forbito e ermetico. Sono del parere che se si usa un linguaggio semplice che arriva a tutti, tutti possono percepirla in ogni cosa che ci circonda poiché la vita la rappresenta in ogni luogo … poesia può essere il sasso sulla via o il verso di un animale o ancora lo stormire del vento fra gli ulivi, il rombo di un motore o le grida di un venditore; tutto può essere poesia, se l’occhio che osserva ne penetra il mistero con il suo stato d’animo. La poesia è appunto uno stato d’animo, essa rappresenta il momento in cui il poeta traduce la propria emozione che una situazione, un ricordo, un oggetto o altro, può procurargli e ciò anche grazie al suo grado di sensibilità che gli permette di poterne percepire il messaggio, che più comunemente, chiamiamo ispirazione. Se l’emozione che si risente in quel preciso istante è tradotta in parole che si scavano nel profondo della stessa emozione, espresse con semplicità, daranno forti probabilità a chi riceve il messaggio, di beneficiare dell’onda emozionale che il poeta ha saputo racchiudere, anche in un solo verso o anche in una sola parola.
    Comunque, una cosa è certa, anche chi riceve il messaggio, dipende dal suo stato d’animo. Una poesia come una canzone, ascoltata o letta in periodi, ambienti, stati d’animo differenti, può cambiare totalmente il grado d’emozione, magari già percepito precedentemente con intensità maggiore.
    La poesia è l’emozione che ci permette di volare alto nello spazio di due versi, è l’umiltà dell’anima che spoglia dei veli il pensiero e casta si offre al cuore di tutti. Ella è l’intimità nella quale il poeta attinge il suo pensiero di cui nessuno ne conosce la sorgente, è l’emozione che attraversa l’anima con un fremito e nelle parole del poeta vive in eterno.
    Ecco perché si scrive poesia, perché è con la poesia che si riesce ad esprimere il meglio che c’è in noi, con pochi versi si riesce a dire l’essenzialità di un sentimento, di una situazione e tutto ciò che può toccare la sensibilità dell’anima, sintetizzando il pensiero e rendendolo, appunto eterno e difficile da dimenticare.

    Concludo Rocco, visto che mi sono lasciata prendere la mano, e me ne scuso, con una piccola poesia in napoletano con traduzione, giusto per dire in pochissimi versi cos'è per me la poesia.

    ‘A poesia.

    ‘A poesia è nu strumento
    che sone doce dint’’a vita mia
    è ‘na preghiera che rrecito ‘nzurdina
    ‘na serenata ca mm’accumpagne.

    ‘E note so’ pparole senza tiempo
    sonane dint’’a capa doce doce
    io vivo sulo ‘e essa,
    senza nutrimento,
    me sazie sulo ‘e scrivere cu ‘a voce soje
    dint’‘a ‘sti ppaggene d’o core mio.


    La poesia

    La poesia è uno strumento
    che suona dolce nella mia vita
    è una preghiera che recito in sordina
    una serenata che mi accompagna.

    Le note son parole senza tempo
    suonano nella testa dolci e suadenti
    vivo solo di lei, senza nutrimento
    mi sazio solo
    di scrivere con la sua voce
    nelle pagine del mio cuore.

    Anna Giordano

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  2. Molto bello e vero questo tuo pensiero : " La poesia è una collana da indossare nudi che protegge l'insensatezza e ci difende dal partito preso"
    Grazie.

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    1. Grazie a te Anna.
      Eh si, la poesia è uno stato d'animo ;)

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  3. Una cosa che mi è sempre piaciuta è fare la parafrasi dei testi, delle poesie… però, secondo me, la poesia in sé va interpretata come caspita si voglia; e ciò dipende dall'emozioni che essa ci dà… ed è quello un po’ il ruolo di essa: quello di parlare universalmente, farsi carico dell'esperienze, del bagaglio che ognuno porta con sé. È un po’ come il caffè, no? c'è a chi piace lungo, ristretto, dolce, amaro, macchiato, col latte e alla fine piace a chiunque, a modo suo! Il poeta ci offre le sue esperienze e le sue emozioni per farcele provare anche a noi… non c'è migliore forma di altruismo, di partecipazione, uguaglianza… E ti confesso che quando conobbi mio marito a 17 anni gli ho dedicato una moltitudine di poesie... Credo gli siano piaciute… ihihihih! Eh già, la poesia ti può dare anche una marcia in più :-P Non male questo R.P.!! Un abbraccio ;-) p.s. stanotte sono andata a leggermi un po’ il tuo blog mesi addietro alla mia invasione, posso commentarne alcuni o ad un certo punto cadono in prescrizione? ;-)

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    1. ah ah ah no, nessuna prescrizione!!!

      Secondo me tuo marito è rimasto folgorato dalle poesie :)
      Che poi cazzo, almeno ci si gode su ;)

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  4. Mescolare alla rinfusa emozioni ,sensazioni ,paure ed ecco a voi la poesia .Ciao Rocco sapessi quanta poesia nei tuoi films .Teresa

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  5. La poesia, a volte,non è un modo di vivere ,ma l'unica soluzione per poter vivere. Se avete un pò di tempo,se ancora non avete sonno,vorrei raccontarvi la storia di A. e di I. A. è un ragazzo che viveva in un paese della costiera amalfitana ,e aveva un buon lavoro presso la consolidata azienda familiare,ma era inquieto e i privilegi gli sembravano una prigione.Rischiava di perdersi e di perdere tutto, ma prima che accadesse ,è andato via, da un posto che il mondo intero ci invidia,e si è rifugiato in un paesino tra le colline molisane,che conterà un 200 anime, compresi i rari turisti.Qui ha incontrato I.,un uomo che aveva perso tutto:la casa, per una frana,la moglie,il lavoro,e di conseguenza il resto degli affetti.....e non ha retto al dolore.A volte dimentica chi è ,ma non dimentica mai di essere buono,perchè I.è una delle anime più candide che abbia mai incontrato e forse è proprio per questo che non non riesce a reagire se non contro se stesso.Magicamente A. e I. insieme funzionano,e lì in quel paese in mezzo al nulla, hanno un ristorante, dove se capiterete per caso, come è successo a me, sono sicura che ritornerete, non solo perchè si mangia benissimo, ma soprattutto per ritrovare quell'esempio di speranza, di solidarietà,e di poesia , esattamente di quella poesia che ci difende dal partito preso, che sono A.e I., un ragazzo che aveva troppo e un uomo che non aveva nulla....AmeliaPaola

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    1. ah che respiro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
      grazie, AmeliaPaola

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  6. Restando in tema, ti cito una poesia di Bukowski che mi piace molto:

    Le parole non hanno occhi né gambe,
    non hanno bocca né braccia,
    non hanno visceri
    e spesso nemmeno cuore,
    o ne hanno assai poco.

    Non puoi chiedere alle parole
    di accenderti una sigaretta
    ma possono renderti più piacevole
    il vino.

    E certo non puoi costringere le parole
    a fare qualcosa che non
    voglion fare.
    Non puoi sovraccaricarle
    e non puoi svegliarle
    quando decidono di dormire.

    A volte
    le parole ti tratteranno bene,
    a seconda di quel
    che gli chiedi
    di fare.
    Altre volte,
    ti tratteranno male,
    qualunque cosa
    tu gli chieda di fare.

    Le parole vanno
    e vengono.
    Qualche volta ti tocca
    di aspettarle a lungo.
    Qualche volta non tornano
    più indietro.

    Qualche volta gli scrittori
    si uccidono
    quando le parole li lasciano.
    Altri scrittori
    fingeranno di averle ancora
    in pugno
    anche se le loro parole
    sono già morte e sepolte.

    Fanno così
    molti scrittori famosi
    e molti meno famosi
    che sono scrittori soltanto
    di nome.

    Le parole non sono
    per tutti.
    E per la maggioranza,
    esistono
    soltanto per poco.

    Le parole sono
    uno dei più grandi
    miracoli
    al mondo,
    possono illuminare
    o distruggere
    menti,
    nazioni,
    culture.
    Le parole sono belle
    e pericolose.

    Se vengono a trovarti,
    te ne accorgerai
    e ti sentirai
    il più fortunato
    della terra. Nient'altro avrà più
    importanza
    e tutto sembrerà importante.

    Ti sentirai
    il dio sole,
    riderai del tempo che fugge,
    ce l'avrai fatta,
    lo sentirai
    dalle dita
    fino alle budella,
    e sarai diventato,
    finché
    dura,
    un fottutissimo scrittore
    che rende possibile
    l'impossibile,
    scrivendo parole,
    scrivendole,
    scrivendole.

    Scrivere poesia è una goduria, vivere la propria esistenza meravigliandosi di piccole grandi cose è poesia ed è ancor più speciale. Tu caro amico mio di collane sillabiche, musicali e visive ne regali ogni giorno e chi le indossa, me in primis, riesce a sentire i propri tratti impreziositi, il proprio intelletto sollevato. Non solo sei quel "fottutissimo scrittore" di cui parla Bukowski, ma oltre a questo sei una persona che con rara agilità emozionale riesce a cogliere la poesia anche oltre la pagina, oltre le note. Non mi stancherò mai di rincorrere i tuoi versi, ovunque tu li spargerai. Grazie amico mio anche per esserci stato con alcune parole di sostegno mentre intorno non scorgevo niente di poetico. Ora sto cercando di scorgere con i miei tempi, alcune melodiche sillabe qua e là, forse sono ancora impolverate da mesi di dolore, con un retrogusto amaro, ma cerco timidamente comunque di decifrare in loro qualcosa di dolce, gentile, soave.
    Possano le parole non abbandonarti MAI.
    Con affetto e stima <3 :)
    Rose

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    1. Eccolo, lo smalto di Rose!
      Che in fondo è poesia :)

      Fottutissimamente leggeri, come si può.
      Grazie, Rose.

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