…anche
pensare.
Quello
di Thoreau è un invito a guardare oltre le apparenze e la superficie, io ci
aggiungo il gioco di una certa poetica fantasia. Forse anche un po’ di voglia
di sfondare il consueto o di scoprire il risvolto inesplorato.
Con
una vista imperfetta questo è sempre stato un ottimo spunto, lo ripeto spesso. Che
sviluppare una certa miscela di percezione e di immaginazione è la sorgente per
personalissime ispirazioni in effetti…
Ognuno legge il mondo con i suoi occhi, ci sono occhi miopi che non vedono più in là del proprio naso, occhi presbiti che guardano sempre troppo lontano e non si accorgono di quello che hanno vicino, occhi astigmatici che sdoppiano tutto e ingigantiscono cose che non hanno alcuna importanza, occhi strabici che sembrano guardare sempre di traverso e invece fissano di nascosto l'obiettivo e poi ci sono occhi ciechi che a volte sanno vedere meglio, più a fuoco e più distante di occhi sani.
RispondiEliminaChiedo venia se ho sbagliato nell'abbinare correttamente problemi visivi e letture... non sono oculista....;)
Azz mi sono attorcigliato pure io ma hai reso l'idea ;)
Eliminaeh sì...guardare oltre le apparenze...soprattutto ora che tutto si basa sulle apparenze, sul mostrarsi etc. etc. ...ma io invece voglio ancora credere nella semplicità, nell'andare oltre la facciata, nel soffermarsi, nell'ascoltare le persone quando parlano...cos'è tutto questo correre per poi arrivare tutti lì... Buona giornata Rocco!
RispondiEliminaCiao Monica
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