Che
da ridere spesso c’è poco. Proprio poco. Ma forse è liberatorio o saggio. Come un
esorcismo o una controspinta. Qualcosa che talvolta riesce, se non a mettere a
tacere, a ridimensionare l’urlo doloroso della vita.
Secondo
me vale la pena di provarci. A tenere sempre in considerazione la risata come
benefica via di fuga…o almeno a sfruttarne l’effetto tampone.
D’altra
parte qualcosa di buffo, nel ‘casino di tristezza o fatica’, c’è, sempre. Basta
riuscire a vederlo.
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