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domenica 19 gennaio 2014

Una piccola impresa meridionale: rosticceria di ricordi

La mia rosticceria di ricordi, teatro-canzone, questa sera vi aspetta ancora al Diana di Napoli: ci mangiamo un boccone insieme, voi, la band e io.
Un boccone quindi non vi presentate proprio digiuni, anzi portate qualcosa di buono, magari un poco della vostra specialità napoletana: la simpatia…Che poi scusate non dovete neanche portarla, è nel vostro dna.
(Non vi chiedo la pastiera perché zio Ciro è a Bolzano dalla sorella)

3 commenti:

  1. Ti aspettiamo a Vallo della Lucania, ci siamo fatti l'abbonamento apposta, non mancare, eh!!!

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  2. Siccome te e la band siete ancora a Napoli e che questa volta lì sono venuta a rivedervi in scena, ti allego qui in testo che mi è venuto fuori dopo una passeggiata ed alcuni scatti per spaccanapoli.

    CONTRADDIZIONE PARTENOPEA
    - gennaio 2014. A Napoli le strade pullulano di gente, pensieri, insulti cantati, onomatopee che rimpiazzano garbata cortesia (o no), clacson di vespe e lambrette, versi urlati per vendere, onde nascoste nelle menti dei cittadini, affari sussurrati qua e là per truffare ma con simpatia e senza rancore, durezza da boss che cela cuori come babà, spari soffocati nel silenzi dei vicoli più arretrati mentre i turisti comprano maschere da puclinella e "curniccied'" nelle vie principali. A Napoli a volte per i vicoli commerciali e le scalemobili della metropolitana ci si scontra con un pò di sgarbatezza, al limite della straffotenza, ma poi si prende una delle sue innumerevoli traverse e ci si ritrova a spaccanapoli ad incrociare uno scugnizzo che chiede con un sorriso il permesso per tagliarti la strada veloce con il motorino, ci si ritrova nel cuore di napoli a sentire un fruttivendolo accennare "o' sole mio" e si dimentica quel lato scorbutico di prima. Nell'aria di Napoli si mischia una paletta di odori: mare, sudore, invidia, caffè, pizza, cigaretta da contrabbando, sogni infranti, la cannella delle sfogliatelle, la munnezz', speranze andate in fumo, smog, insulti, frittura di pesce, cose vostre, cosa nostra, corna rovesciate, asfalto bagnato e poi asciugato sotto un sole cocente. Sotto innumerevoli panni stesi fra una balconata ed un'altra nei suoi vicoli di Napoli si espande anche la contraddizione partenopea; ossia il paradosso di un popolo che sa volare meglio degli altri ma non si ricorda più come si fa. Meglio, si è spinto così vicino ai raggi del sole che si è bruciato le ali e non riesci più a riprendere la giusta misura, la giusta altitudine (attitudine) e sonnecchia nell'attesa di un miracolo che non si compierà se nessuno reagisce. Poveri cristi che invocano l'aiuto di San Gennaro o San Maradona per trovare soluzioni a problemi sociali senza ne testa ne coda, insinuati nella città dalla mafia o/e dallo Stato.
    Stamane per i vicoli di Napoli ho incrociato un attimo di complicità fra un nonno e la propria nipotina che canticchiavano "reginella" mentre si recavano a scuola. una scena che sarebbe stata perfetta se non fosse stato per la presenza via via attorno a loro di innumerevoli cassonetti della spazzatura strapieni. La munnezza in tutto il suo puzzolente splendore inseguiva intrepida le sagome di quel vecchietto e di quella bambina. Malgrado tutto lei mentre le scattavo una foto mi ha sorriso, riassumendo l'orgoglio di un popolo che anche nella difficoltà riesce a mostrare tutti i suoi 32 denti, senza vergognarsi. Uno scenario questo che mi ha lasciato un timido sorriso ma anche un gusto amaro in bocca. Questo sapore ho cercato di far sparire ingoiando quel caffè ristretto che mi aspettava impaziente al bancone del bar. Nessun bisogno di aggiungervi lo zucchero, la dolcezza necessaria mi era già stata data da quella contraddizione partenopea alla quale avevo appena assistito.
    (se potessi allegherei gli scatti che hanno ispirato il testo, ma mi sa che sul blog non si può) Spero che ti piacerà, se puoi commentalo, i tuoi consigli sarebbero preziosi :) Baci

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  3. Ti cito, Rose; Questa è la vita...Napoli è tutti i colori e le emozioni del mondo no?
    Mi pare che il loro sorriso sia la chiave di tutto, in malinconia, poesia, ironia.

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